5 serie Tv che ho abbandonato e perché

O più in generale, perché non tutte le serie riescono con il buco.

Diciamoci la verita: in quanto telefilm dipendenti – possibilmente in lingua originale – abbiamo sperimentato grandi e travolgenti passioni. Non tutte però hanno portato a una love story a lungo termine, anzi, spesso e volentieri siamo rimasti delusi o annoiati da una serie, al punto da dimenticarci della sua esistenza. E quando si cominciano a saltare gli episodi con la scusa che “tanto lo vedo la prossima settimana”, il destino della serie in questione è ormai segnato.

Ma perché dalla fase di dipendenza maniacale si arriva all’oblio? Ve lo siete mai chiesto?

Beh, personalmente ho individuato 5 motivi, collegati irrimediabilmente a serie delle quali, dopo un primo momento di profonda infatuazione, oggi a malapena ricordo i nomi dei personaggi.

1) Bones, o come ti spengo il sex appeal. (In corso, abbandonata all’episodio 7×01).
Bones è una di quelle serie nelle quali mi sono imbattuta per puro caso; le prime stagioni le ho letteralmente divorate. I personaggi erano simpatici e ben delineati, i casi del giorno non (sempre) banali. E poi loro, Brennan e Booth. Lui appesantito dagli anni ma forse più affascinante del banale Angel. Lei una fuori di zucca iper razionale. La scena del bacio sotto il vischio… beh davvero carina, quasi naif. Ecco perché Bones funzionava: perché i due protagonisti ci facevano ricordare i nostri amori del liceo, tra tensione, voglia e imbranataggine.
Ed è per questo che, quando Brennan e Booth si mettono insieme, la fascinazione per il telefilm scema inesorabilmente. Gli attori non reggono più lo schermo, i casi diventano improvvisamente noiosi, le puntate tutte uguali, i personaggi secondari poco profondi (per non parlare dei protagonisti, troppo intenti a recitare la parte dei piccioncini per essere minimamente attraenti). Insomma, con l’antropologa forense e il detective che fanno sesso, Bones ha perso tutto il suo sex appeal.

2) Grey’s Anatomy, o, quando è troppo è troppo. (In corso, abbandonato alla 6×10)
Le prime cinque stagioni di Grey’s Anatomy sono belle, entusiasmanti, coinvolgenti. Le ho viste e riviste numerose volte. Mi sono innamorata a turno dei diversi personaggi, guidata dalla follia di Shonda e dalla capacità degli attori di cambiare costantemente, pur rimanendo sempre gli stessi. Eppure qualcosa in me si è rotto quando il tornado di amore e odio caratteristico di questo telefilm si è fatto per me insopportabile. Ed è accaduto nel momento in cui, durante il funerale di George, coloro i quali avevano condiviso con lui i corridoi del Seattle Grace (e non solo quelli) se la ridono di gusto. No, no, no e ancora no. Mi dispiace.
Forse sarei potuta restare, ma Meredith e i suoi patemi, Cristina e il suo egoismo, Alex e le sue storie da una botta e via, congiunte con l’inserimento di nuovi e inutili personaggi mi hanno fatta abbandonare. Troppa tensione, troppi rimbalzi, troppi alti e bassi. E soprattutto troppi cliffhanger a fine stagione. Il trucco lo puoi usare una volta, al massimo due. Ma non metodicamente a ogni last episode. Ogni tanto, gli spettatori, vorrebbero vedere il personaggio con cui hanno empatizzato dirigersi con il sorriso sulla faccia verso il suo, seppur momentaneo, happy ending.

3) Dexter, perché non solo le storie d’amore hanno importanza (conclusa, abbandonata alla 4×12).
Perché non mi si tacci di essere una che guarda solo serie da femminuccia (cosa peraltro legittima dato che sono una donna), a questo punto mettiamo in pausa telefilm ricchi di sottotrame amorose, e buttiamoci sul sanguinolento serial killer dal cuore buono. Dexter Morgan combatte costantemente la sua duplice natura. Non riesce ad accettarla nella prima stagione, e si divincola dall’una e dall’altra metà del suo io, alternativamente. Il processo si ripete nella seconda e nella terza e nella quarta. Cambia solo il villain di turno, che più che un villain è un antagonista-grillo parlante che costringe lo scienziato serial-killer a prendere una posizione.
Lo schema funziona una volta, due, ma alla terza stufa. E l’insicurezza che permea Dexter e le sue azioni arriva alla ripetitività: il protagonista non cresce mai. L’eterno ritorno dell’identico può avere fascino in filosofia, ma non è un concetto funzionale al mondo della tv seriale.

4) Pretty Little Liars: quando il trash (e il caos) hanno un limite. (In corso, abbandonata alla fine della seconda stagione).
Che fosse un guilty pleasure l’avevo accettato: gettarmi per 40 minuti alla settimana nella follia più pura poteva essere divertente. Per un pò. Ma poi la trama ha cominciato a farsi troppo complessa, al punto che, terminata la puntata con l’ennesimo cliffhanger fuori contesto, mi domandavo dove andassero a parare gli autori. Perché, diciamocelo, Pretty Little Liars va ben oltre il Guilty pleasure, è follia allo stato puro. (Del resto, outfit di questo genere non sono certo una premessa entusiasmante).

5) Glee: se abbandoni la tua natura perdi anche l’audience (in corso, abbandonata alla 4x… non me lo ricordo nemmeno, e nemmeno mi ricordo cosa è successo)
Quando l’ho visto per la prima volta ho pensato che fosse tutto uno scherzo: possibile ambientare una serie nel club di canto di un liceo in Ohio? Sì, e a quanto pare anche con un certo successo. Finché la serie smette di essere ambientata nel club di canto di un liceo in Ohio. Allora perde completamente la sua natura. E il suo pubblico.
Perchè diciamocelo, Lea Michele sarà anche brava a cantare, ma guardavamo Glee perché siamo tutti degli ex perdenti liceali, con una gran voglia di rivincita. Mica delle star di Broadway!

Informazioni su elisacorni

Fu studentessa a Siena, a Berlino e a Venezia, ora naviga verso Trieste... perchè ha sete di canoscenza.
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2 risposte a 5 serie Tv che ho abbandonato e perché

  1. cemoirose ha detto:

    ho smesso anche io con queste serie -.-…. l’ultima lasciata intorno la 7ma stagione é “how i met your mother”… basta non se ne puo’ piu’..quando si tira troppo la corda… poi si spezza! e tutto diventa noiso e ripetitivo…….
    cmq bel blog.. 🙂

    • elisacorni ha detto:

      Questo testo è vecchio, adesso ne sto pensando uno sulle serie che andrebbero eutanasizzate…
      Comunque HIMYM la seguo solo perché dopo 9 anni voglio sapere come diamine si incontrano Ted e “the mother”!
      Grazie 🙂

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